La febbre gialla è una malattia virale trasmessa dalle punture di zanzara. Identificata per la prima volta nel XVII secolo, ha provocato negli anni gravi epidemie in diverse parti del mondo e rappresenta ancora oggi un serio problema sanitario per l’intero pianeta. Si stima che ogni anno ci siano da 84.000 a 170.000 nuovi casi e tra 29.000 e 60.000 decessi.
Sivluppo della malattia
Nelle varie fasi della malattia si presentano diversi sintomi. Quello più caratteristico è l’ittero, la colorazione giallastra di pelle, sclera e altri tessuti, che si accompagna a febbre alta e persistente, dolori ed emorragie in diverse parti del corpo. In casi estremi può portare alla morte.
La trasmissione avviene attraverso tre specie di zanzare, Aedes albopictus (quella che comunemente chiamiamo zanzara tigre, presente in diverse zone temperate tra cui l’Europa), Aedes aegypti (che è il vettore principale, diffusa nelle regioni tropicali del pianeta) e Haemagogus (che si trova in America Latina).
La zanzara contrae il virus pungendo animali (uccelli, scimmie) o persone malate, ingerendo il virus assieme al sangue. La zanzara rimane così infetta per tutta la vita trasmettendo il virus alle sue uova e all’uomo con nuove punture.
Non esistono terapie specifiche per questa malattia: le cure si concentrano su terapie di supporto per alleviare i sintomi, in attesa che la patologia si risolva spontaneamente. Il miglior modo per prevenire l’infezione è effettuare un vaccino per la febbre gialla: si tratta di un vaccino estremamente efficace.
I paesi a rischio febbre gialla
L’Organizzazione Mondiale della Sanità aggiorna la lista di Paesi, territori e regioni ( concentrati nelle zone tropicali di Africa, centro e sud America) in cui la febbre gialla è endemica.
Ad oggi sono 42 i Paesi – 29 in Africa e 13 in Centro e Sud America - endemici o che hanno regioni endemiche per la febbre gialla.
AFRICA
Angola |
Benin |
Burkina Faso |
Burundi |
Camerun |
Ciad |
Congo |
Costa d'Avorio |
Etiopia |
Gabon |
Gambia |
Ghana |
Guinea |
Guinea-Bissau |
Guinea Equatoriale |
Kenya |
Liberia |
Mali |
Mauritania |
Niger |
Nigeria |
Repubblica Centrafricana |
Repubblica Democratica del Congo |
Senegal |
Sierra Leone |
Sud Sudan |
Sudan |
Togo |
Uganda |
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CENTRO E SUD AMERICA
Argentina |
Bolivia |
Brasile |
Colombia |
Ecuador |
Guyana |
Guyana Francese |
Panama |
Paraguay |
Perù |
Suriname |
Trinidad e Tobago |
Venezuela |
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La febbre gialla per i viaggiatori
La vaccinazione contro la febbre gialla deve essere fatta dai viaggiatori che si recano in uno di questi Paesi a rischio.
Visitando questi territori è possibile infettarsi e portare con sé senza saperlo il virus, introducendolo in Paesi in cui la malattia non è presente o è stata debellata.
Per evitare che questo accada, molti Paesi hanno reso obbligatoria la vaccinazione contro la febbre gialla prima di rilasciare un visto d’ingresso, specialmente se si proviene o si sono visitate aree endemiche per la malattia.
È importante prestare attenzione a tutte le tappe del proprio viaggio, perché le autorità del Paese di destinazione possono, in alcuni casi, impedire l’accesso anche a chi abbia semplicemente fatto uno scalo negli aeroporti di uno di questi Paesi a rischio.
A seconda delle nazioni le condizioni d’entrata specifiche possono variare.
Generalmente l’obbligo vaccinale riguarda tutte le persone al di sopra dei 9 mesi d’età (età minima per la somministrazione del vaccino) o, in alcuni casi, sopra 1 anno, che abbiano visitato il Paese, fatto scalo in uno dei suoi aeroporti (indipendentemente dalla durata della permanenza) o che abbiano passato più di un numero preciso di ore nell’aeroporto del Paese a rischio.
Nel caso in cui il viaggio sia essenziale ma non si possa effettuare la vaccinazione per via delle sue controindicazioni (il vaccino è sconsigliato al di sotto dei sei mesi d’età, alle donne in gravidanza e agli immunodepressi, mentre occorre una valutazione di uno specialista per i pazienti sopra i 60 anni), è possibile richiedere a un ente autorizzato a effettuare la vaccinazione un certificato che dimostri l’impossibilità di adempiere l’obbligo vaccinale.
Considerata la pericolosità della malattia, diventa in questi casi essenziale la massima prudenza, applicando tutti i consigli per proteggersi dalle zanzare.
Ecco pochi semplici step che aiutano a ridurre il rischio di essere punti:
- Usare un efficace repellente per zanzare
Il Centers for Disease Control and Prevention (CDC) raccomanda repellenti con i seguenti principi attivi: DEET (>25%); Picaridina; IR3535; Olio di Eucalipto Limone (OLE); Para-menthane-diol; 2- undecanone; - Coprirsi
Utilizzare abiti che coprano gambe e braccia, preferibilmente di colore chiaro; - Controllare l’ambiente circostante
L’acqua stagnante è un habitat perfetto per la proliferazione delle zanzare. Assicurarsi che non ci siano ristagni d’acqua in: pneumatici scartati o contenitori industriali, piscine, scarichi di scolo e sottovasi. Per ridurre il rischio di trasmissione, la lotta sistematica (attraverso campagne di disinfestazione) contro la popolazione di Aedes risulta essere un intervento fondamentale; - Soggiornare in stanze dotate di zanzariere e dormire in letti provvisti di zanzariere;
- Leggere il nostro approfondimento Non farti pungere!