Vaccino contro la poliomielite
Cos'è la poliomielite
La poliomielite è una malattia provocata da tre ceppi di polio-virus e trasmessa per via oro-fecale. Con un periodo d’incubazione che può superare i 30 giorni, i sintomi includono febbre, dolori muscolari e vomito, arrivando anche in casi rari a coinvolgere il sistema nervoso.
L'importanza della prevenzione
Per quanto sia stata praticamente eradicata in occidente, rappresenta ancora un problema di salute pubblica in alcune aree in via di sviluppo di Africa e Medio Oriente, con circa 200.000 casi stimati ogni anno. Nei casi più estremi, il virus può provocare una paralisi irreversibile o addirittura la morte.
Il vaccino
Nome commerciale:
Polio Infanrix / polioboostrix (polio/tetano/difterite/pertosse)
Infanrix Hexa (polio/tetano/difterite/pertosse/epatite b/Haemophilus Influenzae)
Il vaccino può essere somministrato a partire dai 2 mesi d’età, con 3 dosi a distanza di 6-8 mesi. Il Piano di Vaccinazione Nazionale prevede le somministrazioni al 3°, 5° e 11° anno di vita. Per gli adulti non vaccinati, sono necessarie 2 dosi a distanza di 1 o 2 mesi. Il richiamo è a 5 o 6 anni per i bambini, o dopo 6-12 mesi per gli adulti.
Il vaccino è composto dal virus inattivato della poliomielite di tipo 1, 2 e 3.
È somministrato con iniezione sottocutanea o intramuscolare.
Gli effetti indesiderati più comuni sono dolore e arrossamento nel sito di iniezione, febbre, mal di testa e malessere generale.
La vaccinazione va rimandata se si soffre di febbre alta. È da evitarsi se si sono avute reazioni allergiche gravi al vaccino o a una delle sue componenti. Si consiglia di consultarsi con uno specialista prima di vaccinarsi durante la gravidanza e l’allattamento.
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