Vaccino contro l'epatite B
Cos'è l'Epatite B
Si tratta di una malattia di origine virale. Nel caso di un’epatite acuta si hanno sintomi come l’ingiallimento di pelle e occhi, nausea, vomito o insufficienza epatica e morte. La malattia cronica espone invece ad alto rischio di cirrosi e tumori al fegato (che si manifestano circa nel 20-30% degli adulti).
L'importanza della prevenzione
È trasmessa tipicamente da madre a figlio alla nascita o per esposizione a sangue infetto, ma anche con il contatto con fluidi corporei. Per questo la trasmissione può avvenire durante procedure mediche, la realizzazione di tatuaggi, l’uso di rasoi o rapporti sessuali.
Il ciclo vaccinale prevede 3 dosi, da effettuarsi dopo 1 e 2 mesi dalla precedente, oppure dopo 1 e 6 mesi. Per i neonati, il Piano di Vaccinazione Nazionale prevede le somministrazioni al 3°, 5° e 11° mese di vita. Non è tipicamente necessario un richiamo.
Il vaccino è composto dal virus inattivato, adsorbito, ed è somministrato per via intramuscolare. Non ci sono limiti di età.
È somministrato per via intramuscolare.
Gli effetti indesiderati più comuni sono dolore e arrossamento del sito di iniezione, malessere, sonnolenza, irritabilità, febbre e mal di testa.
La vaccinazione deve essere rimandata in presenza di febbre alta. È da evitarsi si sono avute in passato reazioni allergiche gravi al vaccino o a una delle sue componenti. Durante la gravidanza e l’allattamento è importante consultarsi con uno specialista per valutare se rimandare la somministrazione.
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