Shigellosi
La shigellosi è una malattia infettiva, causata da Shigella, un batterio patogeno Gram-negativo, che si trasmette principalmente per via orale-fecale.
Su 165 milioni di casi di Shigella all'anno, 1,5 milioni hanno portato a decessi. Di questi, il 98% si è verificato in nazioni sottosviluppate e circa 500.000 sono stati segnalati negli Stati Uniti.
Shigella è un membro della famiglia delle Enterobacteriaceae ed è classificata in quattro sottogruppi sierologici:
- S. dysenteriae;
- S. flexneri;
- S. boydii;
- S. sonnei;
Sebbene molti autori abbiano trattato questi sottogruppi di Shigella come specie tassonomiche distinte, Escherichia coli e Shigella sono geneticamente molto simili (80-90%), tanto che quasi tutti i ceppi di Shigella potrebbero essere considerati un biotipo di E. coli.
A causa della loro sostanziale somiglianza genetica, distinguere Shigella da E. coli rappresenta spesso una sfida per il laboratorio di microbiologia clinica.
Dopo 1-4 giorni l'infezione, non sistemica ed entericamente invasiva, si acutizza portando alla distruzione dell'epitelio del colon. Il danno è irregolare e drammatico e porta al principale sintomo clinico: la diarrea contenente sangue e talvolta muco, accompagnata talvolta da crampi addominali e febbre.
I bambini di età inferiore ai 5 anni hanno maggiori probabilità di contrarre l'infezione da Shigella, per quanto le persone di qualsiasi età sono a rischio. La permanenza in alloggi collettivi o la partecipazione ad attività di gruppo contribuisce alla diffusione di batteri. Le epidemie di Shigella sono più comuni negli asili nido, nelle piscine per bambini, nelle case di cura, nelle carceri e nelle caserme militari.
Le persone che vivono o viaggiano in aree prive di servizi igienico-sanitari hanno maggiori probabilità di contrarre l'infezione da Shigella.
Shigella rimane una delle principali cause di morbilità e mortalità infantile. Il Global Enteric Multicenter Study (GEMS) ha recentemente fornito un solido aggiornamento sull'incidenza di Shigella tra le forme gravi di diarrea ed ha dimostrato in modo convincente che nelle aree prese in esame (Africa subsahariana e Asia), Shigella è apparsa tra i primi patogeni individuati. Molti studi hanno riportato come le specie di Shigella siano geograficamente stratificate in base al livello di sviluppo economico in un determinato paese. S. flexneri è la principale specie infettiva nelle regioni in via di sviluppo, mentre i tassi di S. sonnei aumentano in quelle economicamente più avanzate. S. boydii è più comunemente limitato al Bangladesh e al sud-est asiatico e raramente si verifica al di fuori di queste regioni.S. dysenteriae tipo 1 (Sd1) si verifica sporadicamente in contesti epidemici. Esempi lampanti si registrarono nei campi profughi durante la guerra civile in Ruanda tra il novembre 1993 e il febbraio 1995, dove si verificarono più di 180 mila casi con un tasso di mortalità significativo. È stato riportato che l'incidenza mondiale della shigellosi è di circa 165 milioni di casi; il livello di mortalità è diminuito sostanzialmente solo negli ultimi tre decenni.
I sintomi dell'infezione da Shigella includono febbre, malessere, diarrea acquosa, crampi addominali e dolori muscolari. Il periodo di incubazione va da 1 a 4 giorni e la malattia spesso si risolve in 5-7 giorni. Dopo 2-3 giorni il volume e la frequenza della diarrea possono diminuire per essere poi sostituiti da sangue e muco nelle feci. Alcuni individui possono non presentare sintomi ma possono comunque trasmettere i batteri ad altri.
Nella shigellosi si osserva l'infiammazione del colon, ma questa da sola non è abbastanza specifica per la diagnosi.
Altri sintomi includono insufficienza renale acuta, trombocitopenia, anemia emolitica microangiopatica; il tasso di mortalità è del 35%.
L'artrite post-reattiva è una complicazione dell'infezione da Shigella, che si verifica nel 2% dei casi ed è caratterizzata da dolori articolari, minzione dolorosa e irritazione degli occhi, con artrite cronica che dura da mesi ad anni.
La diagnosi clinica di shigellosi è complessa poiché non si differenzia da altre infezioni intestinali in cui è presente diarrea sanguinolenta.
L’esame al microscopio sulle feci rappresenta uno dei test di screening più efficaci per la diarrea batterica invasiva. Tuttavia, la diagnosi definitiva da Shigella avviene solo isolando l’organismo dalle feci attraverso la sierotipizzazione.
La perdita di liquidi dovuti all’infezione viene trattata per via orale.
I trattamenti antidiarroici vanno esclusi poiché possono prolungare la durata della malattia.
La decisione del trattamento da perseguire si basa sulla gravità dei sintomi e mira a ridurre la diffusione batterica in modo da evitare lo sviluppo di ceppi più resistenti.
Alcuni sottotipi di Shigella, infatti, hanno un’alta resistenza ai trattamenti farmacologici (in particolare le tetracicline), tuttavia questa varia di gran lunga in base alle regioni geografiche.
L’igiene delle mani rappresenta il cardine della prevenzione, in particolare prima della manipolazione del cibo. Per prevenire la diffusione della Shigella è importante seguire determinate istruzioni quali:
- Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi;
- Aiutare i bambini piccoli a lavare le mani accuratamente;
- Gettare i pannolini sporchi correttamente;
- Disinfettare le aree per il cambio del pannolino dopo l'uso;
- Non preparare il cibo per gli altri se hai la diarrea;
- Tenere i bambini con diarrea a casa dall'assistenza all'infanzia, dai gruppi di gioco o dalla scuola;
- Evitare di ingerire l'acqua di stagni, laghi o piscine non trattate;
- Evitare l'attività sessuale con chiunque abbia la diarrea o che si sia recentemente ripreso dalla diarrea;
- Non a nuotare fino a completa guarigione.
Nei confronti dei pazienti e dei portatori devono essere adottate adeguate procedure di isolamento.
Il vaccino
La diminuzione dell'incidenza della shigellosi con l'aumentare dell'età suggerisce che si sviluppi un'immunità naturale. Questo implica che i vaccini possano essere efficaci, in quanto suscitano tale risposta naturale.Attualmente non esiste un vaccino Shigella autorizzato, ma ci sono più vaccini in fase preclinica o sperimentazioni cliniche, inclusi vaccini vivi attenuati, uccisi a cellule intere, coniugati e a subunità
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