27-31-32-33-34 MEDICO_mobile

Oropouche

INFORMAZIONI SULLA MALATTIA

La malattia da virus Oropouche è una arbovirosi causata dal virus Oropouche (OROV), un virus a RNA del genere Orthobunyavirus, famiglia Peribunyaviridae.

La probabilità di importazione di casi nell'Europa continentale è considerata bassa. Nel caso in cui un caso venga importato, la probabilità di osservare una trasmissione secondaria all'interno dell'Europa continentale è considerata molto bassa, in quanto i vettori competenti comunemente descritti nelle Americhe sono assenti nell'Europa continentale.

Il virus Oropouche è molto probabilmente portato da una zona boschiva a un ambiente urbano da una persona infetta. Si ritiene che i moscerini pungenti siano i principali responsabili della trasmissione del virus da una persona infetta a una persona non infetta in un'area urbana. Anche Culex quinquefasciatus è stato implicato come potenziale vettore urbano.

Il virus Oropouche può essere trasmesso agli esseri umani principalmente attraverso la puntura di un piccolo dittero ematofago (simile ad un moscerino) presente solo in centro-sud America, Culicoides paraensis, o di alcune specie di zanzare (Coquillettidia venezuelensis, Aedes serratus e Culex quinquefasciatus). Nelle aree endemiche è possibile un ciclo selvatico, in cui il virus circola probabilmente in animali selvatici (uccelli e mammiferi, come bradipi, roditori e primati), trasmesso da diverse specie di zanzare e un ciclo epidemico urbano nel quale l’uomo è l’ospite amplificante e l’OROV viene trasmesso principalmente attraverso la puntura di Culicoides paraensis. Ad oggi, non esistono prove di trasmissione diretta interumana dell’OROV. 

Il virus è endemico in molti paesi del Sud America, sia nelle comunità rurali che urbane. Periodicamente vengono segnalati focolai in Brasile, Bolivia, Colombia, Ecuador, Guyana francese, Panama, Perù e Trinidad e Tobago.

Il 27 maggio 2024, il Ministero della Salute Pubblica di Cuba ha segnalato per la prima volta epidemia da malattia da virus Oropouche nel Paese, con 74 casi confermati.

Al 16 di luglio 2024, l'Organizzazione Panamericana della Sanità ha segnalato 7,688 casi confermati di infezione in cinque paesi nella Regione delle Americhe: Bolivia (n= 313), Brasile (n= 6,976), Colombia (n= 38), Cuba (n= 74), e Perù (n= 287). In Brasile sono stati inoltre identificati sei possibili casi di trasmissione verticale di OROV associati a aborto spontaneo, morte fetale e/o microcefalia.

In Europa, al 12 luglio 2024, sono stati segnalati 8 casi importati di infezione, 3 dalla Spagna e 5 dall’Italia (quest’ultimi tutti importati da Cuba e Brasile)

L’infezione nell’uomo si presenta come una malattia febbrile acuta, con sintomi simili a quelli della dengue che iniziano in genere da 4 a 8 giorni (intervallo da 3 a 12 giorni) dopo la puntura infetta. L'esordio è improvviso, solitamente con febbre elevata, mal di testa, rigidità articolare, dolore, brividi e talvolta nausea e vomito persistenti, con durata di 5-7 giorni. Meno frequentemente, i pazienti manifestano eruzioni cutanee, anoressia, dolore retro-orbitario e malessere generale. Sono stati descritti anche fenomeni emorragici come epistassi, sanguinamento gengivale o petecchie.

È frequente (60% dei casi) un andamento clinico bifasico con una ricaduta dei sintomi entro due settimane da un primo miglioramento clinico con un quadro sintomatico simile, ma a volte più intenso. La maggior parte dei casi guarisce spontaneamente entro circa sette giorni.

La presentazione clinica grave è rara e si manifesta con forme neuro-invasive (meningite asettica o encefalite) di solito con una buona prognosi e senza sequele. In questi casi il virus può essere rilevato nel liquor.

La diagnosi preliminare si basa sui segni clinici e soprattutto sulla storia di eventuali viaggi in zone endemiche per il virus. 

Durante la fase acuta della malattia, (solitamente 2 - 7 giorni), è possibile rilevare il materiale genetico del virus (RNA) con metodi molecolari (RTPCR) in diversi campioni biologici (siero, urine, sangue intero) e, nei casi con meningite asettica, anche nel liquido cerebrospinale (LCR). Si raccomanda di ripetere settimanalmente la raccolta dei campioni biologici, fino alla negativizzazione dei test molecolari per il rilevamento di OROV. Per quanto riguarda i metodi sierologici, gli anticorpi contro l'OROV possono essere generalmente rilevati nel siero a partire dal quinto giorno dopo la comparsa dei sintomi.

Non è al momento disponibile un trattamento antivirale o un vaccino specifico. Pertanto, l'approccio terapeutico è sintomatico ed incentrato sul anti-piretici ed eventualmente antiemetici. Si sconsiglia l’uso di antinfiammatori steroidei e non steroidei.

Soggiornare in abitazioni provviste di zanzariere

Fare uso di indumenti che coprano gambe e braccia

Ridurre attività all’aperto all’alba e tramonto

Fare uso di repellenti contenenti DEET, IR3535 o Icaridina

Fare uso di zanzariere da letto (trattate o meno con insetticida)

Suggerire a donne in gravidanza, o che pianifichino una gravidanza, e che intendano recarsi in paesi/aree in cui è in corso una documentata trasmissione di oropouche, di considerare la possibilità di procrastinare il viaggio circa una possibile trasmissione verticale della malattia (da mamma a feto)

La tua sicurezza e la tua salute sono al centro del nostro impegno. Puoi contare sempre sull'esperienza e la competenza del team Ambimed.
Hai bisogno di ulteriori informazioni o di assistenza per la prenotazione? Chiama il tuo assistente dedicato

02 87399117

Le informazioni presentate hanno natura generale, sono pubblicate con scopo divulgativo per un pubblico generico e non sostituiscono il rapporto tra paziente e medico.