Diarrea del viaggiatore
La diarrea del viaggiatore è la malattia più comune correlata al viaggio e può essere provocata da una varietà di agenti
Conosciuta anche come "Vendetta di Montezuma", colpisce ogni anno dal 30 al 70% dei viaggiatori
Durante un viaggio il nostro corpo è esposto a diversi fattori stressanti ai quali dovrà adattarsi, come a climi tropicali con alti tassi di umidità, cibo differente, conservazione degli alimenti non sempre adeguata, condizioni igienico-sanitarie non sempre sicure. Questi fattori che stressano il nostro apparato digerente e in particolare rendono l'intestino irritabile, insieme al rischio di esposizione ad agenti patogeni sono determinanti per lo sviluppo della diarrea del viaggiatore. Gli agenti eziologici maggiormente coinvolti sono i batteri, quali Escherichia coli, Campylobacter jejuni, Shigella, Salmonella, che causano fino all’80% delle diarree del viaggiatore. I virus come Rotavirus, Norovirus, Astrovirus, virus dell’Epatite A, causano circa il 10-15% delle diarree, mentre gli agenti parassitari, come Giardia, Ameba, Strongiloide rappresentano la terza causa di tutte le diarree del viaggiore.
Gli agenti patogeni che possono causare questa spiacevole compagna di viaggio sono ubiquitari in tutto il mondo, ma generalmente le destinazioni con un rischio più elevato si trovano nell’area tropicale e sub-tropicale del globo, dall’Asia, al Medio Oriente, Africa, Centro e Sud America.
La diarrea di origine batterica e virale generalmente si manifesta con l’insorgenza improvvisa di fastidiosi sintomi come crampi addominali, feci non formate o acquose, febbre, vomito e malessere generale. Nei casi in cui si protraggano i sintomi per alcuni giorni, oppure si avvertano dolori particolarmente acuti, è auspicabile contattare un medico o un infettivologo, possibilmente specializzato in medicina tropicale. I patogeni batterici solitamente causano i primi sintomi entro le poche ore, mentre per alcuni protozoi come Giardia o E. histolytica si haun’incubazione più lunga, come 1-2 settimane (fatta eccezione per Cyclospora cayetanensis, che può presentarsi rapidamente in aree ad alto rischio). Anche il decorso clinico differisce in base all’agente patogeno e la sua osservazione può essere utile ai fini diagnostici. La diarrea batterica non trattata generalmente può protrarsi fino ai 7 giorni, mentre quella virale ha un decorso più breve, in media 2-3 giorni. La diarrea causata dai protozoi invece può persistere settimane o mesi in assenza di trattamento.
La diagnosi parte dal quadro clinico del paziente e dalle caratteristiche del viaggio. Sollevato il sospetto di diarrea del viaggiatore, si può procedere con la coprocoltura (la coltura delle feci), che permette di evidenziare la crescita di ceppi di E.Coli o altri patogeni . Per poter individuare l’esatto agente eziologico sono in ogni caso necessari test di laboratorio specifici.
Il trattamento dipende dalla causa della patologia. Per questo motivo è essenziale diagnosticare l’agente patogeno, al fine di trattare nel modo appropriato ed efficace la malattia. L’idratazione è l’intervento primario da attuare, spesso con il supplemento di sali minerali. Una forte indicazione comprende anche l’utilizzo concomitante di fermenti lattici e disinfettanti intestinali. Particolare attenzione va posta verso i bambini, gli anziani e i portatori di patologie croniche. Il CDC consiglia per la diarrea moderata, dopo aver consultato un medico, un trattamento a base di:
- Fluorochinoloni (Ciprofloxacina, Levofloxacina)
- Azitromicina
- Rifaximina (antibatterico disinfettante intestinale e i nomi commerciali del farmaco sono: Normix, Flonorm, Rifaximina Ranbaxy e Tixtar)
- Neomicina e Bacitracina (antibatterici disinfettanti intestinali e il nome commerciale del farmaco che li contiene è Bimixin)
- Loperamide, da non utilizzare mai da solo ma in aggiunta alla terapia antibiotica, perché è in grado di curare solo il sintomo e non la causa (i nomi commerciali del farmaco sono: Imodium e Loperamide Angelini). Non utilizzare se è presente febbre o sangue nelle feci
Per i viaggiatori in aree ad alto rischio, il CDC raccomanda diversi comportamenti che possono ridurre, ma mai eliminare completamente, il rischio per la diarrea del viaggiatore.
- Attenzione nella selezione di alimenti e bevande:
- Prediligere gli alimenti cotti e ancora caldi;Lavare accuratamente frutta e verdura;
- Quando possibile, sbucciare la frutta e la verdura;
- Evitare carne, pesce crudi e prodotti non pastorizzati;
- Evitare il ghiaccio;
- Se si viaggia con un neonato, prediligere l’allattamento al seno;
- Se il neonato viene alimentato con la formula, ricostituire la polvere con acqua portata a temperatura almeno di 70°C;
- Sterilizzare sempre le bottiglie, biberon e ciucci;
- Attenzione all’acqua:
- Nelle aree in cui l'acqua del rubinetto può non essere sicura, usare solo acqua in bottiglia da un contenitore non aperto e sigillato per bere, preparare cibi e bevande, ghiaccio, cucinare e lavarsi i denti;
- Le bevande preparate con acqua appena bollita, come tè e caffè, sono generalmente sicure da bere;
- Attenzione all’igiene delle mani
- I viaggiatori devono lavarsi le mani con acqua e sapone prima di preparare il cibo, prima di mangiare, dopo aver usato il bagno o aver cambiato i pannolini, prima e dopo aver cura di qualcuno che è malato e dopo il contatto con gli animali o il loro ambiente;
- Se non sono disponibili acqua e sapone, utilizzare un disinfettante per le mani a base di alcool (con alcol ≥60%) e lavarsi le mani con acqua e sapone non appena diventano disponibili.
Non sono disponibili vaccini per la maggior parte degli agenti responsabili, ma abbiamo accesso a vaccini molto efficaci contro questi, come il Colera, la Salmonella e l’Epatite A.
La tua sicurezza e la tua salute sono al centro del nostro impegno. Puoi contare sempre sull'esperienza e la competenza del team Ambimed.
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