La Chemioprofilassi o chemioprofilassi è la somministrazione di farmaci, come antibiotici o antimicrobici, per prevenire la moltiplicazione di agenti patogeni in individui sani. Poiché somministrare farmaci a scopo preventivo implica rischi e costi, la chemioprofilassi si dovrebbe usare solo in casi specifici e motivati. Alcuni esempi di chemioprofilassi sono i trattamenti preventivi con chinino contro la malaria, con emetina contro l’amebiasi (infezione intestinale provocata dal parassita Entamoeba histolytica), o più semplicemente trattamenti con sulfamidici o antibiotici per la profilassi di patologie causate da streptococchi che provocano infezioni orofaringee, scarlattina, o meningococchi nei casi di meningite.
La chemioprofilassi, inoltre, può essere applicata in ambito chirurgico con la somministrazione, in fase preoperatoria, di antimicrobici per prevenire le complicanze infettive nel postoperatorio. I farmaci somministrati dovrebbero essere attivi per la gran parte di microrganismi infettivi, la loro assunzione deve iniziare da 0 a 2 ore prima dell’intervento e proseguire almeno per 24 ore.
Anche soggetti che per qualsiasi motivo devono spostarsi in zone endemiche devono essere sottoposti a chemioprofilassi una o due settimane prima della partenza, proseguire per tutto il soggiorno e continuare per le quattro settimane seguenti l’ultima esposizione all’agente patogeno.
La chemioprofilassi si suddivide in:
- primaria, somministrazione di farmaci a persone esposte a rischio di contagio per bloccare lo sviluppo del processo infettivo;
- secondaria, somministrazione di farmaci a soggetti con processo infettivo già in atto, ma non ancora clinicamente evidente, ossia che non presenta sintomi (asintomatico).
Che cos’è il Vaccino
Il vaccino è un preparato biologico che ha lo scopo di stimolare il sistema immunitario, con la produzione di anticorpi, per prevenire patologie infettive. Si basa sulla somministrazione di piccole quantità di batteri o virus modificati e inattivati in laboratorio in modo che non provochino la patologia, ma stimolino la risposta immunologica. La vaccinazione, o immunoprofilassi, infatti, riproduce il contatto con i virus e attiva la memoria immunologica in modo che il nostro organismo riconosca l’agente infettivo ogni volta che viene a contatto con esso e risponda producendo anticorpi. Per alcuni vaccini sono necessari dei richiami, cioè successive somministrazioni ripetute più volte a distanza nel tempo. Sebbene la vaccinazione abbia un’azione preventiva, cioè viene effettuata prima dell’esposizione ad agenti patogeni, in alcuni casi, può essere eseguita anche dopo l’esposizione, profilassi post-esposizione. La vaccinazione contro la rabbia ne è un esempio perché viene somministrata dopo il morso di animali affetti da questa patologia.
I vaccini, in genere, sono costituiti da:
- microrganismi vivi attenuati sono prodotti con agenti infettivi resi innocui con determinati procedimenti in laboratorio, esempi sono i vaccini efficaci contro morbillo, rosolia, parotite e varicella;
- microrganismi inattivati, preparati con virus o batteri uccisi mediante sostanze chimiche o per esposizione al calore, come quelli per l’epatite A, la poliomielite e l’antinfluenzale;
- vaccini ad antigeni purificati, che contengono solo alcuni frammenti (antigeni) dell’agente patogeno o batterio ad esempio quelli anti-meningococco;
- vaccini toxidi, utilizzano le tossine prodotte dagli agenti patogeni opportunamente purificate in laboratorio e inoculate, un esempio sono quelli per tetano e difterite;
- vaccini proteici ricombinanti, prodotti con tecnologia del DNA ricombinante che utilizza le proteine dell’agente patogeno (antigene) per stimolare il sistema immunitario. Gli antigeni sono prodotti in laboratorio con tecniche di ingegneria genetica, e successivamente vengono purificati e inoculati, ad esempio i vaccini per l’epatite B.
Differenza tra chemioprofilassi e vaccini
In conclusione, la chemioprofilassi è l’azione di prevenzione, per possibili infezioni, effettuata con la somministrazione di farmaci a soggetti sani, ma a rischio di contagio (chemioprofilassi primaria) oppure a persone già infettate che non hanno ancora sviluppato la patologia (chemioprofilassi secondaria).
Il vaccino, invece, è una profilassi basata sulla risposta immunitaria che si attiva e produce gli anticorpi e le cellule della memoria immunologica in seguito alla somministrazione di antigeni per combattere gli agenti infettivi.
La memoria immunitaria ricorda l'incontro con uno specifico batterio o virus anche per molti anni e, in alcuni casi, per tutta la vita, proteggendo la persona da eventuali reinfezioni.
Fonti: ISS(Istituto Superiore di Sanità), AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco)